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Ritornare alla terra, da qualche anno a questa parte, è una delle scelte più celebrate per un cambio di vita a tutto vantaggio psicologico e fisico. Una decisione presentata solitamente in antitesi alla vita all’interno delle aziende e alla mentalità imprenditoriale e “corporate”.

Due mondi, quello della natura e quello del business, che in realtà sono capaci di incontrarsi e esaltarsi a vicenda. Proprio in questa intersezione si colloca la storia di Moreno Barel, imprenditore classe ‘64, che nel suo passato ha una carica ai vertici in una grande società italiana e che ora si è imbarcato in una nuova avventura completamente naturale diventando olivicoltore.

Dopo la vendita della sua azienda, la PET Engineering di San Vendemiano nel 2018, Moreno Barel ha deciso di cambiare la sua vita nella sostanza, ma mantenendo i principi e i valori che negli anni lo hanno portato al successo professionale.
Ha voltato pagina acquistando quasi 3 ettari di terreno da convertire ad uliveto e altri 10 di bosco da riqualificare per creare una grande azienda agricola specializzata attualmente nella produzione dell’olio “il Mercante d’Olio”, ma con tanti progetti in futuro.

Un cambio vita che, come molti, inizia da un colpo di fulmine: quello con l’ulivo. Una pianta dall’incredibile forza vitale e capacità di adattamento che può crescere e fruttificare senza bisogno di ricorrere alla chimica. Assieme a questo la consapevolezza di essere circondato da vigneti spesso sfruttati invece che valorizzati. Da questo matura la scelta di spostarsi da Refrontolo, dove attualmente risiede, e stabilirsi nel prossimo futuro nel comune di Cappella Maggiore che inizia già a popolare con i suoi ulivi, riqualificare e valorizzare. 

Nei progetti dell’imprenditore veneto infatti il bosco che circonda i suoi uliveti diventa uno spazio comune da curare e restituire alla comunità, una zona da rendere sicura per far riscoprire alle persone la bellezza dei panorami della zona e l’importanza di un contatto rispettoso e completo con la natura.

Un percorso, quello verso la gestione del suo uliveto che è fatto di formazione, passione, ma anche istinto: “lavoro con cervello e cuore” afferma “nelle nostre zone la cultura dell’ulivo non è nulla in confronto a quella del Prosecco, ma ha una storia che può ritornare con passione e pazienza”.

Una vita a contatto con la natura tutta da scoprire, ma in cui mettere a frutto le competenze maturate in anni di lavoro che valgono tanto per il business che per la natura: la valorizzazione attiva, la cura dei propri asset e la volontà di creare qualcosa di duraturo. Un approccio non dissimile da quello che nell’antichità faceva partire i mercanti veneziani alla scoperta di nuovi porti e opportunità. Il nome scelto per questa avventura non è infatti casuale, ma incarna perfettamente lo spirito alla base di questo progetto creando un parallelismo tra i viaggi di queste figure storiche e la stessa creazione di valore ed esperienza che contraddistingue anche il percorso professionale, internazionale, di Moreno Barel.

Da imprenditore in giacca e cravatta a olivicoltore la strada non è semplice, ma in una vita che diventa scandita dal ciclo naturale invece che dai meeting è la soddisfazione per un sogno fatto di terra e olio a diventare successo.

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